“La grandezza di un uomo risiede per noi nel fatto che egli porta il suo destino come Atlante portava sulle spalle la volta celeste” – Milan Kundera
Il mal di schiena è un disturbo molto diffuso: affligge il 97% degli italiani e circa 6 su 10 ne soffrono ogni settimana (fonte: Global Pain Index, indagine promossa su oltre 19mila persone in 32 Paesi da Gsk Consumer Healthcare).
Molti problemi alla schiena iniziano con un incidente o con uno sforzo eccessivo, ma esaminando con attenzione la situazione, si possono individuare anche problemi emotivi preesistenti, che hanno causato tensione o contratture.
Mal di schiena psicosomatico
La colonna vertebrale contiene il sistema nervoso centrale e i vasi sanguigni centrali, quindi tutti i nostri pensieri, le emozioni, le esperienze, sono registrati qui.
Una ricerca del dott. John Sarno ha rivelato che chi soffre di mal di schiena cronico contrae inconsciamente i muscoli della schiena quando è emotivamente sconvolto. Quando i muscoli rimangono in tensione per un lungo periodo, provocano dolore. “Quando siamo sottoposti a stress psicologico, i nostri muscoli diventano tesi”, scrivono Siegel, Urdang e Johnson, “alla fine la tensione porta a spasmi muscolari, che sono intensamente dolorosi, oppure a una sensazione di fastidio continuo. Quando un tale dolore alla schiena persiste…è facile rimanere vittime della rabbia o della frustrazione. Tali emozioni provocano ulteriore tensione nei muscoli, e così il dolore aumenta, e il ciclo continua”.
Portare i pesi della vita
Potremmo avere la sensazione di dover fare tutto da soli, perché non c’è nessuno che possa aiutarci. Ma è davvero così? Interroghiamoci sulla nostra capacità di delegare, di chiedere aiuto, di mollare il controllo. Se sentiamo di dover reggere tutto il mondo sulle nostre spalle, possiamo prendere in considerazione l’idea di…fallire. Invece di “reggere sulle spalle” i pesi della vita (nostra e altrui), potremmo abbracciarli e accoglierli. Regaliamo alla nostra schiena momenti di leggerezza e sollievo.